Il talento è qualcosa di magico.
Bacia i fortunati che lo posseggono e mantiene schiavi i disgraziati che lo subiscono. Caravaggio, ad esempio.
Come un tornado perenne, gira intorno a chi suona, dipinge, compone, recita e a tutte le attività dell’Uomo facendo uscire bei lavori e capolavori dal vortice delle sue spire magiche.
Il talento, per essere conservato e ampliato, richiede studio ed esercizio. La bohème va bene a teatro mentre nella vita è più sicuro studiare ed esercitarsi nelle arti e nelle professioni.
Alcol e droghe sono falsi amici del talento. Vogliono sostituirsi allo studio e all’esercizio e far credere di essere loro la fonte del talento o, quantomeno, un potente amplificatore delle abilità.
L’elenco delle celebrità che hanno abboccato a questa folle idea è lungo e si conclude con un triste necrologio pubblico, mentre quello delle persone non famose conta milioni e milioni di vittime, piante soltanto dai loro cari.
Durante il programma Narconon si studia e ci si esercita per pochi mesi; il periodo strettamente necessario per attivare il talento di vivere, l’arte di progettare e raggiungere mete future.
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