sabato 28 giugno 2025

Il tunnel della speranza

Il tunnel della dipendenza ha molte porte. Cinque, almeno, sono le più comuni. La prima ipotesi è che inizi nella noia, nella mancanza di stimoli, in vite vuote dove la droga appare come l’unico brivido. Finisce quando si ritrova uno scopo, un interesse vitale, come accade a chi, al Narconon Alfiere, riscopre l’entusiasmo per sé e per la propria esistenza. La seconda ipotesi è che inizi da un dolore, un trauma mai risolto, un’assenza che brucia. In questo caso, la dipendenza è un tentativo di fuga dal sentire. Finisce quando, nel percorso Narconon, il dolore viene affrontato senza più filtri, con esercizi di consapevolezza e responsabilità personale. Una terza ipotesi è che inizi per emulazione, per appartenere, per non sentirsi esclusi. In ambienti dove tutti usano, “no” sembra una parola impossibile. Ma anche qui, il tunnel ha un’uscita: finisce quando la persona ricostruisce la propria identità, indipendente dal gruppo, attraverso lo studio di sé e della sua vita. La quarta ipotesi è più subdola: droga e alcol trattati con uno psicofarmaco. Una pastiglia per dormire, per calmarsi, per non sentire ansia. La fine di questo tunnel coincide con la disintossicazione completa, senza farmaci sostitutivi, che Narconon Alfiere offre con competenza e umanità. Infine, il tunnel può iniziare nel silenzio, nell’indifferenza di chi non si accorge, di chi non ascolta. Finisce nella condivisione: raccontarsi, farsi aiutare, accettare una mano tesa. È quello che avviene ogni giorno nelle comunità Narconon, dove si forma un legame profondo tra chi ha scelto di salvarsi. In tutti i casi, il punto d’uscita è possibile. Narconon Alfiere non si limita a “curare”: accompagna. Non sostituisce una dipendenza con un’altra, ma insegna a vivere. Perché il tunnel, per quanto oscuro, ha sempre una fine. Narconon Alfiere APS Numero verde 800 170 997 https://www.narconon-alfiere.it/

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